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26/09/2004 15:04 | |
[Modificato da ariadipoesia 07/11/2004 13.31] |
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26/09/2004 15:17 | |
In epoca passata ,in Valle d'Aosta, si era soliti ritrovarsi tra famiglie per trascorrere in allegria e compagnia le serate (Veglià), ma allo stesso tempo si approfittava dell'occasione per finire quei piccoli lavori indispensabili alla vita di allora.
All'inizio del secolo scorso, alcune famiglie di Roisan si ritrovarono in una stalla in Frazione La Cretaz, accanto alla casa parrocchiale, per trascorrere come era consuetudine fare in Autunno ed Inverno, quando le serate si allungavano per via della stagione, la "Veglià".
Una sera, intenti a sgusciare delle noci per la produzione dell'olio, sentirono bussare alla porta.
Si presentò un baldo giovane, molto elegante e attraente che affermò di essere di passaggio e cercò ospitalità per quella sera.
La richiesta venne accolta in cambio però avrebbe dovuto sgusciare le noci insieme a loro.
La ragazza più bella della compagnia, attratta dal giovane entrò con lui in una profonda confidenza ed si misero vicini di posto al tavolo per sgusciare le noci.
Ad un tratto però un giovane del gruppo si accorse che il nuovo arrivato, forse distratto dall'affascinante ragazza del paese, eseguiva il lavoro al contrario, gettando a terra i gherigli e tenendo i gusci sul tavolo.
Chinatosi per raccogliere quel bene, un tempo assai prezioso, si accorse che il giovane al posto dei piedi umani e delle scarpe possedeva degli zoccoli d'animale.
Spaventato, uscì in tutta fretta senza farsi notare, per chiedere aiuto al parroco che munito di aspersorio si diresse assieme al giovane alla stalla.
Quando entrarono, lo straniero, alla vista del sacerdote, balzò in piedi e, dopo aver graffiato la bella sulla guancia, si dileguò attraverso un finestra munita di feritoia facendola cadere.
La bella rimase sfregiata per tutta la vita e, ancora oggi, ogni tentativo di fissare le feritoia della finestra ove e' fuggito il Diavolo è risultato invano.
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