IL PRNCIPE RANOCCHIO (Grimm)

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fiordineve
00lunedì 25 ottobre 2004 23:49




Il principe ranocchio


C'era una volta una principessa che si annoiava non sapendo come passare il tempo.

Prese allora una palla d'oro, con la quale soleva spesso giocare, e si addentrò nel bosco fino a dove si trovava una sorgente d'acqua pura e fresca.
Là si sedette e si divertiva a gettare la palla in alto e a riprenderla.
Le accadde tuttavia di lanciarla molto in alto.
Ella tendeva già le braccia per afferrarla, ma la palla ricadde al suolo e rotolò in acqua.
La principessa, spaventata, la guardò affondare, e la fonte era profonda, a perdita d'occhio.
Quando la palla fu scomparsa del tutto, la fanciulla incominciò a piangere e gridò:
-Ah! La mia palla d'oro! Darei qualsiasi cosa per poterla riavere: i miei vestiti, le mie pietre preziose, le mie perle,
perfino la mia corona d'oro-.

Come ebbe pronunciato queste parole, un ranocchio sporse la sua grossa testa dall'acqua e disse:
-Principessa, perché‚ mai ti affliggi così miseramente?-.
-Ah,- rispose la fanciulla -tu, brutto ranocchio, come potresti aiutarmi? La mia palla d'oro è caduta nella fonte!-
Il ranocchio rispose:
-I tuoi vestiti,
le tue pietre preziose, le tue perle, perfino la tua corona non mi interessano; ma se mi accetti come amico e compagno, se potrò sedere alla tua tavolina, mangiare dal tuo piattino d'oro, bere dal tuo bicchierino e dormire nel tuo lettino,
allora ti ripescherò la palla-.

La principessa pensava in cuor suo:
"Che va mai blaterando questo ranocchio balordo! Un ranocchio non può essere compagno di una creatura umana e deve rimanere in acqua con i suoi simili; ma forse può riportarmi la palla".
Allora gli rispose:
-Riportami soltanto la mia palla d'oro e poi, per conto mio, tutto ti sarà concesso-.
Come ebbe detto questo, il ranocchio immerse la testa in acqua, si tuffò e poco dopo tornò in superficie remigando; aveva la palla in bocca e la buttò sull'erba.

La principessa si rallegrò di riavere fra le mani il suo giocattolo.
Il ranocchio disse:
-Ora aspetta, principessa, e prendimi con te-.
Ma era come se avesse parlato al vento: ella non lo ascoltò affatto, corse al castello con la sua palla d'oro e non pensò più al ranocchio.
Il giorno seguente, mentre sedeva a tavola con il re e i cortigiani, intenta a mangiare dal suo piatto d'oro, plitsch, platsch, qualcosa salì balzelloni la scala di marmo e quando fu in cima bussò alla porta e gridò:
-Figlia di re, piccina, aprimi!-.
Ella corse a vedere chi fosse fuori, ma quando aprì si vide davanti il ranocchio.
Allora sbatté‚ precipitosamente la porta e tornò a sedersi a tavola, piena di paura.
Il re si accorse che il cuore le batteva forte e disse:
-Eh! di che cosa hai paura, c'è forse un gigante alla porta che ti vuol rapire?-.
-Ah no!- rispose la ragazza -non è un gigante, bensì un brutto ranocchio che ieri nel bosco ha ripescato dall'acqua la mia palla d'oro.
In cambio gli promisi che sarebbe diventato mio compagno, ma non avrei mai più pensato che potesse uscire dall'acqua. Ora è fuori e vuole venire da me!-
In quel mentre si udì bussare per la seconda volta e gridare da
fuori:
-Figlia di re, principessa, aprimi la porta e ricorda la promessa! Rammenti? Fa' che non sia vana la promessa fatta vicino alla
fontana!-
Allora il re disse:
-Quel che hai promesso, devi mantenerlo: va' e aprigli-.
Ella andò e aprì; il ranocchio entrò e, sempre dietro di lei, saltellò fino alla sua sedia.
Li si fermò e gridò:
-Sollevami fino a te!-.

La principessa non voleva, ma il re le ordinò di farlo.
Quando il ranocchio fu sulla sedia accanto a lei disse:
-Ora avvicinami il tuo piattino d'oro, così mangiamo insieme-.
Ella obbedì di malavoglia e mentre il ranocchio mangiò di gusto, a lei rimase in gola ogni boccone.
Poi egli disse:
-Ho mangiato a sazietà e sono stanco; adesso portami su nella tua cameretta e metti in ordine il tuo lettino di seta: ci coricheremo per dormire-.
La principessa incominciò a piangere amaramente: aveva paura del freddo ranocchio che ella non osava neppure toccare, e che ora doveva dormire nel suo bel lettino pulito.
Il re allora la guardò con ira e disse:
-Quel che hai promesso, devi mantenerlo. Il ranocchio è il tuo compagno-.

La principessa non aveva più scuse: che volesse o no, doveva portare con se‚ il ranocchio, ma nel profondo del cuore era furiosa.
Prese allora la bestia con due dita, la portò di sopra e quando fu a letto invece di prenderlo con se‚ lo gettò con tutte le sue forze contro la parete:
-Adesso starai zitto, brutto ranocchio!-
Ciò che cadde a terra, tuttavia, non era il corpo di un ranocchio morto, bensì un giovane principe, vivo e dagli occhi belli e ridenti.
Di diritto e secondo il volere del padre, egli era ora il suo caro compagno e sposo.

Si addormentarono insieme contenti e il giorno dopo, quando il sole li svegliò, giunse una carrozza trainata da otto cavalli bianchi, adorni di piume e con i finimenti d'oro.
Dietro vi era il servo del giovane re, il fedele Enrico.
Il fedele Enrico si era così afflitto quando il suo signore era stato trasformato in ranocchio, che si era fatto mettere tre cerchi di ferro intorno al cuore, perché‚ non gli scoppiasse dall'angoscia.

Ma ora la carrozza doveva portare il giovane re nel suo regno; il fedele Enrico vi fece entrare i due sposi, salì dietro, pieno di gioia per la liberazione.
Quando ebbero fatto un tratto di strada, il principe udì dietro a se‚ uno schianto, come se qualcosa si fosse rotto, e gridò:
-Enrico, si rompe la carrozza!-
-No, no, Signore! Voi siete in errore! S'è rotto un cerchio
del mio cuore, messo quando, mutato in rana, Vi vidi riflesso nella fontana!-
Per due volte ancora si udì uno schianto durante il viaggio, e il principe pensava sempre che fosse il cocchio ad andare in pezzi; invece si trattava solamente dei cerchi che saltavano via dal cuore del fedele Enrico perché‚ il suo padrone era di
nuovo libero e felice.



[Modificato da fiordineve 26/10/2004 0.07]

ariadipoesia
00giovedì 28 ottobre 2004 22:00
:SMILE08: devo aggiornare queste faccine... non c'è neanche un ranocchetto, come è che non c'è il ranocchietto? perchè me ne sono dimenticcata?:SMILE98:

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