fruscii
serpeggianti
in boschi di ippocastani
introspezione cosmica di anima
legata da sempre entro intricate
terrificanti maglie di ragnatele
che tingono struggendola
di colori incerti
l'anima fragile
di un poeta
che cerca
solamente
di dare
soave
voce
aria
pura
mano
tesa
alle incredibili radici
dell'albero della poesia che gli nasce dentro
e che lo induce a ripensare al suo modo di proporsi
e di cantare la sua anima che disperatamente irrompe
dal subconscio e grida la voglia di essere radice, pianta, fusto, ramo e foglia.