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moto d'epoca

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2004 23:04
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Le origini della motocicletta
Le origini della motocicletta si confondono, s' intrecciano per poi dividersi con quelle dell'automobile e della bicicletta.

:Scicli1:

Dopo l'invenzione del motore, il primo ad applicarlo su un veicolo a tre ruote è il francese FEDERICO MILLET.

[SM=g27833] Non è già più una bicicletta ma non é nemmeno nè una motocicletta nè un'automobile.

A ideare qualcosa di molto particolare è Bouton; mette un piccolo motore collegato direttamente sulla ruota anteriore attraverso la forcella che funge anche da manubrio; ma é sempre a tre ruote [SM=g27812]

Da questa idea a dare l'impulso definitivo e a creare qualcosa di diverso sono due fratelli russi: i WERNER. Emigrati a Parigi apprendono l'arte sia del motore che della bicicletta; costruiscono un veicolo a due ruote, utilizzano l'idea di Bouton, ma aboliscono posteriormente una ruota e il sedile, riprendendo l'idea della bicicletta draisina, il sedile sopra la forcella della ruota posteriore.

[SM=g27811] La loro idea funziona; all'inizio molti ruzzoloni (come per la bicicletta) poi il cervello fa il suo dovere, impara a equilibrare il corpo con impercettibili movimenti. Ne costruiscono alcuni esemplari e li mettono in commercio il 17 gennaio del 1898. E' MICHELE WERNER a coniare la allusiva parola; abbandona il termine "biciclo a motore", e ritiene più corretto chiamarlo MOTO-CICLO, o meglio ancora MOTOCICLETTA al femminile, perchè ormai sta diventando "l'amante" più desiderata dagli uomini di ogni ceto. :Smotoc1:

[SM=x557407] La prima uscita della moticletta che si conosca, é la Parigi-Bordeaux del 1895; riservata indistintamente a tutti i veicoli a motore; vi parteciparono insieme a tante stramberie motozizzate anche due "motociclette" ma non ancora tali.

[SM=x557407] Non mancarono in Italia gli appassionati, ma soprattutto non mancarono i "maghi" dei motori. A Milano nel 1911 si costituisce il primo Moto Club d'Italia. Nel 1912 si organizza il primo Campionato di Motociclismo. Nel 1913 la prima competizione di grande rilievo: l'Audax. Nello stesso anno MAFFEIS toccò i 116 km/h.
Nel 1914 venne avviata la preparazione del Raid Nord-Sud, una gara di velocità pura di grande impegno tecnico e organizzativo, ma la prima guerra mondiale ne impedì la realizzazione.
L'attività inizia nuovamente nel 1919, con la nascita della Milano-Taranto; nel 1921 si dà il via al classico Circuito del Lario; nel 1922 nasce a Monza il Gran Premio delle Nazioni.
Nel 1933 si costituisce la Federazione Motociclistica Italiana.

In pochi anni l'Italia si rivelò stupefacente nel campo motoristico (moto, auto, aerei, navi - conquistarono tutti i record); la più preparata, la più agguerrita e la più creativa nazione del mondo, sia nel primo dopoguerra sia nel secondo.

:Smotoc1:

[Modificato da ariadipoesia 05/11/2004 22.44]

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Intelligenza, passione e abilità di piloti e meccanici, fecero decollare il motociclismo italiano ai vertici mondiali, dominando. I nomi delle motociclette e dei piloti italiani sulle strade e negli autodromi di tutto il mondo divennero leggendari, fino agli anni Settanta.
Dopo, sia nelle auto che nelle moto entrarono i grandi gruppi industriali, monopolizzando la creativià, la genialità, l'intelligenza ..... tutta a tavolino.
L'appiattimento non si è fatto attendere; i "leoni" trasformati tutti in "agnelli" furono subito mangiati dalle"tigri" dell'Oriente

La GILERA nasce nel 1909
La BENELLI nasce nel 1911
La GUZZI nel 1921

seguirono la MORINI, la DUCATI, la LAVERDA, la GARELLI, la MOTOBI, la MONDIAL e molte altre ancora.

Un'altra azienda si distinse e dominò la scena mondiale nel secondo dopoguerra per molti anni, la AGUSTA; per la costruzione e le strepitose vittorie della sua MV. Mentre la Aermacchi collaborò per la costruzione in Italia su licenza americana: delle famose moto HARLEY- DAVIDSON.

Dai libri d'oro delle maggiori competizioni mondiali risulta evidente la superiorità delle marche italiane fino a un certo periodo.

[SM=x557407]

Il Campionato Mondiale di Motociclismo inizia per la prima volta nel 1949, con cinque classi: 125, 250, 350, 500, Sidecar. La Classe 50 cc. venne aggiunta solo nel 1962.

Nei primi 20 anni la superiorità delle marche italiane fu schiacciante: l'Italia vinse 46 titoli mondiali su 102, contro 15 della Germania, 12 della Gran Bretagna e 29 del Giappone; quest'ultimo apparso sulla scena solo nel 1961 con le medie cilindrate; poi non ci fu scampo nemmeno per le altre.



[SM=g27818] ricerca web[SM=g27819]
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