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UN GIORNO COME UN'ALTRO

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2004 13:53
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09/11/2004 13:53
 
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L'uomo salì i quattro gradini davanti alla porta, aprì le chiavi a ventaglio e scelse la terza da sinistra.
Quando la serratura, con secco rumore, scattò aprì la porta abbassandosi contemporaneamente a prendere il profumato gatto che tentava di uscire.
Una volta nella tiepida casa luomo disse Sono a casa posando il gatto sul divano e gli occhiali sulla mensola.
Ciao babbo! gridò una bambina dai lunghi capelli ricci e morbidi che arrivava correndo scalpicciando i piedini nudi sul freddo pavimento.
Il padre la prese in braccio per poi lanciarla in aria. Riprendendola al volo si rese conto che lei indossava già il ruvido pigiama a salopette. Le passò il dito sulla scritta in rilievo ricamata sul petto Pretty Baby si Sophia, sei proprio una bella bimba!
La mamma dice che devo far la nanna
Lo penso anchio, e se ci vai mentre io saluto la mamma tra qualche minuto vengo a leggerti la tua favola preferita, ok? le disse passandole una mano sul viso.
Va beeeneeeee! rispose lei arricciando il nasino
E non fare quella faccia, lo sai che ti vedo lo stesso! pronunciò queste parole ridendo mentre rimetteva giù la figlia, che corse a letto.
Un attimo dopo raggiunse la moglie che, a giudicare dal rumore di stoviglie, stava lavando i piatti.
Abbracciò la donna da dietro sentendo che indossava il grembiule e ne aspirò il profumo per poi baciarla sulla vellutata guancia.
Ciao cara, hai finito di lavare i piatti?
Si amore. Vai a leggere la storia a Sophia. Quando hai finito mi trovi a letto.
Lui sorrise e si allontanò appoggiando una mano sul tavolo spostato di qualche centimetro rispetto al solito.
Salì le due rampe di scale da 12 gradini per raggiungere il piano superiore riservato alla zona notte.
Dopo otto passi girò a sinistra entrando nella stanza della bimba. Ne ascolt il respiro e sorrise avvicinandosi al letto. Raccolse il voluminoso libro Alice attraverso lo specchio dalla sedia che occupà e cercò la pagina 82 passando le dita sull'angolo in basso a destra dei fogli, poi iniziò a leggere la strana partita a scacchi di Alice. Facendo questo il dito seguiva le parole che leggeva, ma non il suo viso. La testa era leggermente piegata all'indietro, gli occhi rivolti verso il soffitto. Poteva sentire lo sguardo della figlia su di lui.
Neppure un quarto dora dopo luomo si rese conto dal cambiamento del respiro di Sophia che si era addormentata.
Chiuse il libro, lo appoggiò sul vicino tavolino, fece scorrere la mano lungo il letto fino alle coperte e le tirò sulla gola della piccola, alla quale poi baciò la fronte. Uscito dalla porta della cameretta girò a destra e dopo quattro passi trovò alla sua sinistra l'entrata della camera matrimoniale. La moglie si girò verso di lui facendo cigolare leggermente le molle della rete. Lui avanzò sull'altro lato del letto, si sfilò i vestiti adagiandoli sullo schienale della sedia accanto al comodino. Cercò i pantaloni del pigiama sotto il cuscino e se li infilò.
Una volta a letto prese il primo volume de Il Ritratto di Dorian Gray e iniziò a leggere silenziosamente, sempre facendo riferimento con le dita sul punto che stava leggendo.
Quasi mezzora dopo si fermò, girò la testa verso la moglie e le chiese Cara, hai spento la luce?
Si, amore
Oh, scusa, immerso nella lettura non avevo sentito il rumore dell'interruttore. Buonanotte
Chiuse il grande libro in braille e lo rimise sul comodino, poi si addormentò senza bisogno di chiudere i suoi bianchi occhi.
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Non si possono eliminare le radici. Si possono nascondere, forse si può far finta che non abbiano importanza, ma davvero non si possono eliminare.

Sono io il Gran Pastore
nel volo della falena
di cui senti con orrore
i graffi sulla schiena.

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