Sospeso tra i mondi, li guardo torvo
Avvolto nel rosso mantello, giaccio.
Un gesto rapido delle braccia ed il mantello cade
svelando il nudo corpo, immacolato
nonostante le rosee cicatrici
testimoni di occulti e sinceri peccati
I lunghi capelli come unico sudario
Rovesciando la testa all'indietro
offro in dono la mia anima
tra le ghiacciate fiamme
mani s'allungano a ghermirmi
bramanti la mia vita
Ali si aprono dalla mia schiena
innalzandomi al di sopra di me stesso
Occhi mi scrutano, ansiosi
Nessuna veste mi ricopre
ed i colori mi danzano intorno
Ne prendo possesso, me ne nutro
divenendo immortale
ma per questo conteso.
Tagli sul mio petto
mi coprono di rivoli di sangue
un decadente crocifisso
di perfezione presunta
ma non meno santa.
Gioiosa tristezza mi pervade
e la vittoria consiste
nel decidere di chi essere schiavi
cos com' sempre stato
e sempre sar!
Eppure io sono.
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Non si possono eliminare le radici. Si possono nascondere, forse si può far finta che non abbiano importanza, ma davvero non si possono eliminare.
Sono io il Gran Pastore
nel volo della falena
di cui senti con orrore
i graffi sulla schiena.
