ATTO PRIMO
Moltitudini di corpi vivi
Folle in frenetico movimento
Passi, passi e corse d'umani
Caotica sincronizzazione di uomini.
Vivono, veloci e quasi consci
di se stessi
del mondo che ruota
ma raramente di Me
Statico ed immoto
fulcro d'equilibrio
il Giullare sta
presenza impalpabile.
Appare sorridente
pur stando serio
merito del trucco
e dell'animo sardonico
ATTO SECONDO
Fantomatico Teatro
ove poltrone imbottite
rivolte ad argenteo sipario
accolgono Vittime e Sacrificanti
Un leggero inchino
mentre il Violino annuncia
Attori e Comparse
e la Musica s'innalza
Platea silente
rispettosa
non carnale se non
il Giullare
ATTO TERZO
Libera rappresentazione
a libera interpretazione
composta isteria
in ruspante quiete
Luci soffuse e taglienti
denso sangue e cristallina acqua
danzando in punta di piedi
su tamburi furenti
Vite vissute
Vite strappate
Morti mai state
e deliziose Morti
Quasi invisibile
la bianco-guantata mano
di tanto in tanto
aggiusta la Trama
ATTO QUARTO
L'applauso di due sole mani
esalta l'Esibizione
riempiendo il Teatro
ed il Giullare sorride
Emozioni.
Tintinnanti monette
versate a tributo
d'irreale spettacolo
Il sipario s'è chiuso
ma l'Opera non ha fine.
Me ne torno per strada
ad osservare gli umani.
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Non si possono eliminare le radici. Si possono nascondere, forse si può far finta che non abbiano importanza, ma davvero non si possono eliminare.
Sono io il Gran Pastore
nel volo della falena
di cui senti con orrore
i graffi sulla schiena.