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Il compleanno dello scrittore

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2008 14:37
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08/09/2008 15:24
 
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racconto breve
 


50 anni di vita, sapeva bene di essere uno scrittore affermato, lo invitavano in tutti i circoli culturali.


Era uno dei personaggi più in vista nel mondo letterario, tenuto in grande considerazione dai mass-media che spesso richiedevano le sue opinioni.


Il suo fascino d’artista era amplificato dal fisico slanciato e dal suo sorriso cordiale, senza tenere conto della simpatia che con naturalezza riusciva a suscitare in chi incrociava, anche solo per un istante, il suo sguardo sereno.


Era soddisfatto di se, talmente soddisfatto che si sentiva serenamente appagato dai suoi successi e dalla vita.

50 anni, era tempo di raccogliere quello che aveva seminato, e la raccolta era ormai fruttuosa.


Un compleanno passato inosservato mette in crisi, e quella sera, si rese conto che aveva già superato il mezzo secolo di vita, era passato in fretta, quasi non se n’era accorto, i giorni si erano susseguiti vertiginosamente.


Ora, era nel suo studio con un brandy ghiacciato da sorseggiare, con le sue caramelle alla liquerizia, a festeggiare l’inizio dell’età matura, da solo, seduto al suo computer.


Decise, per festeggiarsi, di ricapitolare in un brano tutto quello che nel corso degli anni aveva voluto comunicare con i suoi scritti.

Nessuno, meglio di lui, avrebbe potuto decifrare lo spirito che aleggiava tra le righe dei suoi componimenti, di questo n’era certo.

Trascorse tutta la notte a sfogliare i files dei suoi scritti, alcuni non li ricordava nemmeno; erano bozze di brani, scritti in momenti particolari e mai più riletti, alcuni poi, erano pagine di diario, in cui parlava semplicemente di cose osservate nel corso di incontri e riunioni in casa di artisti a lui vicini, altri invece, erano commenti a testi di vecchie canzoni popolari e molto altro ancora.


Una folla di considerazioni si avvicendava, scriveva convulsamente tutto quello che gli si affacciava alla memoria, pensando che sicuramente, sarebbe stato in grado di ricomporre, con logica visione di insieme, tutti quei pezzi che come frammenti di specchi lo rifletevano mano a mano che riaffioravano .


Alle prime luci dell’alba ancora sfogliava i suoi scritti, incredulo, sorrideva o faceva smorfie di disapprovazione, le sue mani nervose sfioravano la tastiera del computer come se suonasse un concerto per pianoforte.


Apriva e chiudeva files, scriveva commenti ai suoi brani, ci ritornava, dopo aver letto alcuni altri scritti aperti , senza accorgersi nemmeno, che la stanza era diventata invivibile, per la densa coltre di fumo prodotta dalle tante sigarette accese.


La bottiglia vuota del suo brandy preferito e il posacenere colmo di mozziconi di sigarette e di carta colorata delle caramelle alla liquerizia, stavano a testimoniare il lungo periodo passato a cercare di riassumere, in bella veste, la sua filosofia di vita.


Alle sette in punto, come ogni giorno, Marta, la donna di servizio, aprì la porta dello studio, certa di trovarlo libero ma la luce accesa della lampada e quell’odore acre di fumo, la fecero desistere dall’entrare, non voleva disturbare lo scrittore, ma non si trattenne dal commentare la cosa, come spesso faceva parlandosi addosso, socchiudendo la porta, infatti, mormorò ad alta voce: « ma come si fa a passare una notte intera a scrivere scemenze che nessuno legge?».


Lo scrittore, ascoltò quella considerazione mormorata con tono di incredulità, si fermò, alzò finalmente lo sguardo dalla tastiera e si accorse che il sole si affacciava curioso dai vetri della finestra che dava sul giardino.

Aprì la finestra, respirò la fresca aria del mattino, poi, con le dita, scrisse sul vetro, ''50 anni: ho scritto della vita, ma non l’ho vissuta''


.:.

[Modificato da ariadipoesia 08/09/2008 15:32]
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09/09/2008 01:29
 
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Che sia forse il destino di chi scrive?

Forse ad essere scrittori non si ha più il tempo per vivere?

meno male che noi siamo parolai scribacchini e scribacchiamo del vissuto e non del vivente prossimo futuro... boh!

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22/09/2008 14:37
 
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chissà [SM=x557398]
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