al_qantar, 23/09/2008 17.48:
Se cadessero le calme barriere
dell’abbandono e se
i transiti di corallo e spuma
lasciassero questi corpi
randagi e mutevoli…
Chi mi terrebbe nell’incrocio dei lini,
fra le pieghe della quercia,
dietro le anse o ai lati
o dentro la corolla congiunta
delle mani?
Prendi l’arco leggero
della carezza e spingi
il sussurro al bacio
Un testo che ho avuto il privilegio di averlo visto nascere, diciamo che mi sento (senza alcun merito) la madrina di battesimo anche se non è poi così vero.
E' un testo che so bene sia stato scritto di getto, quindi non è un testo studiato, alemeno non lo era in prima stesura, ora un pochetto è cambiato ma non è stata modificata alcuna immagine.
la caratteristica di questo testo poetico è l'ostentazione di una coerenza tra il dire e il fare.
Il messaggio è forte e chiaro e arriva diretto senza alcun bisogno di forzature e stratagemmi.
Un amore o passione imbrigliata che non vede nessuna via di acesso alla realizzazione del rapporto di coppia che sogna ad alta voce lsciando immaginare come sarebbe se per incanto i legacci che tengono relegato al mondo dell'impossibile il vissuto di una storia a due si sciogliessessero; ed ecco che la magia del sogno si fa spazio tra l' "incrogio dei lini" (spelndida immagine regalata per esprimere la fusione voluttuosa che si sarebbe in grado di esprimere),prosegue verso la quercia ( ovvero le certezze e le incertezze)si fa spazio sormontando ostacoli e confidando nella reciproca buonasorte(corolla congiunta di mani) finalmente passare all'azione, allo slancio bilaterale (arco e arciere) per vivere l'amore passionale.
E' nella sua seppur brevità un inno alla forza dell'amore che tutto sa vincere se davvero si vuole.
Altrove decisi di non commentarlo, peccando di omissione forse, e sicuramnte sbagliai, non farò ora lo stesso errore e l'ho commentata per quello che è e per quello che sa riuscire a regalarmi.
grazie Al