Malù

Malù. Buffo petalo nero dagli occhi

ridenti. Giugno in dono ti portò

a una casa grigia e vuota.

E tu, buffoneggiando quà e là

di rosa tingesti vite

che il dolore aveva provato.

Malù. Piccolo giullare. Saltimbanco

di pelo vestito, trotterellando

cospargesti di bolle colorate

un mondo che si era scolorito;

e con burle e saltelli, ravvivasti

le fitte giornate che si rincorrevano

senza mai raggiungersi.

Ora ti accoccoli saggia al tepore del fuoco

e come una mamma, sorvegli premurosa.

Malù. Semmài il tempo via ti porterà,

la gioia tua per sempre viva resterà.

Simpatica, la tua!

Una gattona?

Leggendo i versi si ha davanti l'immagine di questo micio/a che saltella, giocherella furbamente come fanno i gatti.

Secondo me quel " buffoneggiando” e’ troppo vicino a “ buffo “ del primo verso e fa un po’ conflitto.
Magari trovare un sinonimo.

I versi che fanno da chiusa hanno una rima che non sembra avere nulla a che fare con lo stile del resto della poe: non essendo una filastrocca, la tua, non li vedo bene li’.

Ma tieni sempre persente che e’ una mia opinione e che io le rime non le amo: mi piacciono solo quando la poesia e’ cosi’ bella che ti accorgi che ci siano solo dopo che te lo fanno notare i commenti di altri.

Miauuuuuuuuuu


Reb

Ciao Syria, quoto il commento di Rebby per quanto riguarda la chiusa, premetto che a me piacciono le composizioni rimate ma, nonostante sia una bella chiusa, l'avrei espressa senza usare nessuna rima. Nel seguente verso: di rosa tingesti vite che il dolore aveva provato. scriverei "provate" oppure metti "vita" al posto di vite. Bell'omaggio ad una bestiolina che ha sicuramente portato linfa vitale nuova e rinnovato affetti.
Grande sensibilità caratterizza chi ama gli animali.

Un abbraccio

Ulix

Rebby...Malù è una cagnolina...

Sono daccordo con te..anche a me la chiusa non convince..è stata un pò buttata lì..

Grazie per avermi letta!

...e vada per la cagnolina!

Qui, sono benvenuti tutti...

Reb

Mi piace per il tema essendo un animalista incallito e sensibile alla presenza di piccole gioie a quattro zampe nella notra vita.
Meno per la struttura che, e non è per ripetermi, visto che già te ne ho parlato, ha troppe influenze classiche secondo me.
Quoto il discorso di Rebby e di Luca. Aggiungerei, al commento di Luca che un verso come il citato

di rosa tingesti vite
che il dolore aveva provato.

è di chiara struttura decadentista, corrente da dove partii 30 anni fa, quindi che amo particolarmente ma che decontestualizza ogni concetto visto che son passati cent'anni. Ogni periodo ha il suo linguaggio che si evolve e cambia di pari con la società e credo che questo processo sia necessario per una questione di velocità e comprensibilità. Opinione? si certo, comunque! ma determinati esempi
mutano questa opinione in dati di fatto.

Ciao Syria, buona poesia e non mi odiare per cosi poco!!!

Assolutamente...ci mancherebbe!

Devo ascoltare chi per esperienza è più avanti di me!
Un bacio.

Fidati di Basty: parola di gatta!

Reb-buccia

L'ho rivisitata secondo il tuo suggerimento Rebby..
Così suona meglio credo:








Malù. Dolce petalo nero dagli occhi ridenti.

Giugno in dono ti portò

a una casa grigia e vuota.

E tu, buffoneggiando quà e là

di rosa tingesti vite

che il dolore aveva provato.

Malù. Piccolo giullare.

Saltimbanco di pelo vestito,

trotterellando cospargesti di bolle colorate

un mondo che si era scolorito;

e con burle e saltelli,

ravvivasti le fitte giornate che si rincorrevano

senza mai raggiungersi.

Ora ti accoccoli saggia al tepore del fuoco

e come una mamma, sorvegli premurosa.

Malù. Semmài il tempo via ti porterà,

la gioia tua sempre viva resterà.