Rebby.
00martedì 21 ottobre 2008 20:44
D’improvviso,
canto.
Forse l’ugola retratta si sbianca del nerume
e si erge ai sette cieli della nota universale:
anche solo uno mi basta
da conoscere in quest’urlo.
Vedo mani
Terra
Piedi
Lune mezze e per intero
falceggiare arie notturne.
In grembo,
il mio do diesis.
ariadipoesia
00martedì 21 ottobre 2008 20:52
apparentemente un raptus canterino, che nasconde invece la voglia di gridare alla vita il proprio eccomi e agitarlo come una bandiera un do diesis ad indicare LA VOGLIA DI DISMETTERE una QUOTA DI ESISTENZA SULLE BASSE NOTE.
PRENDI NELLE TUE MANI LA TUA VITA E VOLA ALTO.
Rebby.
00martedì 21 ottobre 2008 20:57
Ci puoi giurare, dolce Angeli'.
Emmo', chi me ferma piu'...????????
Ciao adorabile e indaffaratissima Amministratrice
Reb-miau
al_qantar
00venerdì 24 ottobre 2008 10:26
Ma non ci credo che la tua estensione arrivi ad un Do#
ma no...
ma si... urla, canta, sbandiera, importante è non tenersi nulla dentro
Ciao Carlotta
Sebastiano
Rebby.
00venerdì 24 ottobre 2008 20:49
Non mettere in dubbio l'affermazione del mio maestro, sai????????????
Grrrrrrrrrrrr!
Fatti vivo, PESTE!
Miau!