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Matteuccia (142
rivela la formula che la faceva volare
È probabile che le prediche di San Bernardino suggerissero al giudice il contenuto delle domande da porre ai futuri imputati di stregoneria. Per due volte,però, la sentenza, sottolinea che Matteuccia aveva praticato i suoi incantesimi, prima che San Bernardino predicasse a Todi, nel 1426.
Nella lunga sentenza fatta redigere dal capitano Lorenzo de Surdis compaiono filastrocche contro gli spiriti e il dolor di corpo, fatte confessare con ripetute torture, durante le quali si teneva l’interrogatorio.
Nelle confessioni di questa strega paesana, affiora un frammento estraneo: dopo essersi unta di grasso di avvoltoio, sangue di nottola e sangue di bambini lattanti, Matteuccia invocava il demonio Lucibello, che le appariva in forma di caprone, la prendeva in groppa e, tramutato in mosca, veloce come il fulmine, la portava al noce di Benevento dove erano radunate moltissime streghe e demoni capitanati da Lucifero maggiore. La povera Matteuccia riferì anche la formula che faceva volare:
“Unguento, unguento,
mandame a la
noce di Benivento
supra acqua et supra ad vento
et supra ad omne maltempo”.
Il 20 marzo del 1428 venne bruciata come strega Matteuccia di Francesco abitante a Ripabianca presso Deruta
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