il lago di Venere

Il lago di Venere


Bianca
a degradare
verso l'azzurro cielo
la riva docile
affonda nel morbido fango
e il nero si solleva
dietro i miei passi cauti,
ne colgo l'essenza e il beneficio
che accarezza morbido il mio corpo
bruciato dal sole
e mi lascio seccare
al calore dei raggi infuocati
in cerca di quella bellezza
che Venere donò a Bacco
in questo specchio d'acqua
protetto dagli dei.
Vorrei donartela adesso,
Leggera la tua mano
riporterebbe la mia pelle
al natural colore
scoprendo pian piano
i miei seni
offerti alle tue umide labbra
e i brividi sulla pelle di seta
attenuerebbero questo fuoco
che brucia
dentro la tua assenza
ma inquieta aspetto
col pensiero che vola
sull'increspatura di questa brezza
a carezzarti il cuore.

molto bella la descrizione poetica del paesaggio l'autore sembra descrivere stessa come una pianta che attinge dal sole e dal calore le energie da donare fino a rischiare si seccarsi restando in attesa di seppur lontano è atteso e saprà saprà cogliere la magia dei suoi fiori.

brava veronica.

ariadipoesia, 01/10/2008 21.23:

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molto bella la descrizione poetica del paesaggio l'autore sembra descrivere stessa come una pianta che attinge dal sole e dal calore le energie da donare fino a rischiare si seccarsi restando in attesa di seppur lontano è atteso e saprà saprà cogliere la magia dei suoi fiori.

brava veronica.

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cara Angela la tua personale interpretazione mi colpisce :-) alla pianta non avevo pensato ma mi piace .
in realtà non c'è metafora nei versi , ma solo la descrizione dettagliata di ciò che avviene nelle acque di questo lago vulcanico e sulfureo , privo di vita e il cui fondale è interamente costituito di argilla bianca molto morbida in superfice ma nerissima nello strato sottostante , per cui entrando in acqua e camminando si solleva lo strato superficiale e l'acqua si scurisce di questo morbido fango nero, finito il bagno ci si può ricoprire il corpo con l'argilla che seccando al sole diventa una meravigliosa maschera per il corpo :-)
splendido Angela ,credimi da provare