Era
Figlia di Crono e Rea, ha un rapporto incestuoso col fratello di Zeus di cui diviene la seconda sposa dopo aver perseguitato in tutti i modi Leto (prima moglie di Zeus). Di carattere non facile sopporta con stoicismo le continue avventure del fratello-marito e, forse proprio per questo, è considerata la protettrice dei matrimoni.
Particolare è il modo in cui fu sedotta da Zeus. Egli, per conquistarla, scatenò un tremendo temporale e, trasformatosi in cuculo, si lasciò bagnare per bene.
Quando dopo la pioggia la Dea decise di fare una passeggiatina vide il povero uccellino e, commossa, lo prese in mano per riscaldarlo.
Come lo fece, Zeus assunse le sue vere sembianze e la sedusse.
Era fu sempre fedele al suo sposo e fu perciò venerata come simbolo della santità e della devozione coniugale.
Della sua fedeltà diede prova specialmente quando ISSIONE, re dei Lapiti, invitato da Giove ad un banchetto tra gli Dei osò corteggiarla, tradendo così il sacro rispetto dell’ospitalità e la stima di cui il re degli Dei lo aveva onorato.
La Dea infatti avvertì subito il marito, che, astutamente, per cogliere sul fatto l’intraprendente e punirlo come meritava, escogitò una insidia veramente singolare. Prese una nuvoletta, le diede le forme e la fisionomia di Giunone: si nascose poi fra le altre nuvole e attese gli eventi. Di nulla sospettando, Issione cadde nel tranello e, sorpreso da Giove mentre tentava con parole di miele la bella nuvola, fu da lui condannato nel Tartaro a girare su se stesso senza posa, per l’eternità, legato a una ruota infuocata, spinta da venti furiosi. Dalla nuvola di Issione Giove fece poi nascere i CENTIAURI, mostri dal corpo di cavallo con forma umana dal petto in su, perché rimanesse il ricordo del suo tradimento.