regole per la sciarada

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ariadipoesia
00sabato 27 settembre 2008 11:01
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La sciarada veniva praticata, in origine, con il tipico svolgimento a parti convenzionali dato dall'uso delle parole primo, secondo, intero e simili; per lo più, in omaggio alla forma antica dell'indovinello, con l'uso della prima persona. Assumendo una combinazione di sciarada come ciocco + latino = cioccolatino, un tipico esempio rispondente a questa tecnica potrebbe essere il seguente.

Il mio primo riman segando il fusto,
col mio secondo discuteva Augusto,
il mio intero si scarta e ha un dolce gusto.

La forma della sciarada si è poi evoluta allorché si è iniziato a sostituire le parti e il totale non più con parole convenzionali ma con le incognite x e y, ognuna corrispondente a una lettera, rendendo conto così anche della lunghezza delle varie parti. Tale tecnica (svolgimento a diagramma) è ancora in uso nell'enigmistica popolare. Eccone di seguito un tipico esempio.

Sciarada

Mio figlio non fa compiti a Natale

Mentre nel caminetto ardeva il xxxxxx
vedevo disperarsi quello sciocco:
sbuffava sopra il libro di yyyyyy
sciogliendo in bocca un buon xxxxxxyyyyyy.

La forma più complessa è, comunque, quella affermatasi definitivamente nell'enigmistica classica moderna, lo svolgimento a enigmi collegati. La sciarada è, allora, un componimento in cui ogni strofa (o riga o distico nei giochi brevi) corrisponde a una parola della soluzione e costituisce un enigma a sé. Tale tecnica prevede l'uso di un diagramma numerico che specifichi la lunghezza dei termini da trovare. Si può proporre l'esempio che segue.

Sciarada (6+6=12)[1]

"Tutto qui il fisico, amore?"

Per fare il fusto con la fiamma sua
conta cinque flessioni, però al termine
consumandosi fonde. Adesso è nero
e del bacio non resta che il pensiero.

La seguente sciarada è invece tratta dal noto romanzo "Harry Potter e il Calice di Fuoco", di J. K. Rowling


La mia prima è la terza di passione, e tre ne vuole la sottomissione, la seconda è colei che, amica o amante del cuore è la compagna costante; la terza è un albero dalla chioma folta, nobile ramo di foresta incolta. Ora unisci le tre e dimmi, o tu, viandante: nero, sporco e ripugnante, veramente baciarlo è cosa grama, sai ora dirmi come esso si chiama?"

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