vetri

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fil0diseta
00lunedì 22 settembre 2008 16:02







insegue petali di rosa
il come
stende, li allarga
senza asciugar rugiade, vetri
li coglie dentro
rossi smanio di fuoco,tu

che vari danze sulle nostre punte
il mutar del sogno, vegli le aurore
a passi tra le dita, nel dove
saremo a d'essere di scrosci, noi
tra i giochi e le farfalle
noi, dove i capelli e l’aria

noi sulle mani
i segni







al_qantar
00lunedì 22 settembre 2008 20:25
noi sui tornanti
e a ritroso i giochi,
noi sulle guglie
degli eretti corpi

Diciamoci allora
le ombre del silenzio
ed il martirio
delle falene,
quelle delle notti mute

Sarò qui ancora
quando le risa
si appagheranno sugli scagni
e ci diremo delle danze
e delle farfalle
e ci diremo di noi sempre
fil0diseta
00lunedì 22 settembre 2008 20:50




Sempre, sul sempre di dita a grotte, come
a segnare una pista sulla neve
come una scia nel cielo, uno sci d’acqua
A stringere i pugni per vederne uscire
le pieghe e il tuo vizio di fumare





al_qantar
00lunedì 22 settembre 2008 21:25
oppure oltre le tracce
fra le spume di vapore
nelle scritte sui muri
e le bolle di sapone

Gira orchidea
apriti di rosso
e semitoni rosa
accerchiamoci di sguardi
e dissetiamoci di noi

fil0diseta
00lunedì 22 settembre 2008 21:38





in semitono, t’accerchio de violino,
e cioccolato, te sfoijo a millefoijo
te squaijo de gelato, t’affogo de caffè
te magno ner bigné

mo so’ qua: engojame comme un babbà







al_qantar
00lunedì 22 settembre 2008 21:45
su pigghiu ccu dialettu mi cunsumu
picchi non sugnu bbonu a puitari
addumu na sicaretta e mi la fumu
spirannu ca ti passa stu jucari
ariadipoesia
00martedì 23 settembre 2008 13:35
In punta di piedi e con ripetto
entro a farmi spazio nel duetto

riprendo il fil di seta
ricamo ma prima rammendo


insegue petali di rosa
il come
stende, li allarga
senza asciugar rugiade, vetri
li coglie dentro
rossi smanio di fuoco,tu

che vari danze sulle nostre punte
il mutar del sogno, vegli le aurore
a passi tra le dita, nel dove
saremo a d'essere di scrosci, noi
tra i giochi e le farfalle
noi, dove i capelli e l’aria

noi sulle mani
i segni

noi sui tornanti
e a ritroso i giochi,
noi sulle guglie
degli eretti corpi

Diciamoci allora
le ombre del silenzio
ed il martirio
delle falene,
quelle delle notti mute

Sarò qui ancora
quando le risa
si appagheranno sugli scagni
e ci diremo delle danze
e delle farfalle
e ci diremo di noi sempre
Sempre, sul sempre di dita a grotte, come
a segnare una pista sulla neve
come una scia nel cielo, uno sci d’acqua
A stringere i pugni per vederne uscire
le pieghe e il tuo vizio di fumare

oppure oltre le tracce
fra le spume di vapore
nelle scritte sui muri
e le bolle di sapone

Gira orchidea
apriti di rosso
e semitoni rosa
accerchiamoci di sguardi
e dissetiamoci di noi
in semitono, t’accerchio de violino,
e cioccolato, te sfoijo a millefoijo
te squaijo de gelato, t’affogo de caffè
te magno ner bigné

mo so’ qua: engojame comme un babbà

su pigghiu ccu dialettu mi cunsumu
picchi non sugnu bbonu a puitari
addumu na sicaretta e mi la fumu
spirannu ca ti passa stu jucari
nel gioco antico del detto per dire
tra acrobazie di versi
e fiumi di parole
possiamo leggere viva la voglia
di parlare
parlar senza dir nulla
anche dicendo molto
purché cambi colore
lo scenario
che traspare da vetri
oltre il promontorio
e scivola nel mare.
al_qantar
00martedì 23 settembre 2008 15:46
Grazie grande Angela

[SM=g7436]
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