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poesie di Pablo Neruda

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    ariadipoesia
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    00 20/09/2004 22:18


    Lasciami libere le mani



    Lasciami libere le mani
    il cuore, lasciami libero!
    Lascia che le mie dita scorrano
    per le strade del tuo corpo.
    La passione - sangue, fuoco, baci -
    m'accende con tremule fiammate.
    Ahi, tu non sai cos'è questo!
    è grave; la tempesta dei miei sensi
    che piega la selva sensibile dei miei nervi.
    È la carne che grida con le sue lingue ardenti!
    È l'incendio!
    E tu sei qui, donna, come un legno intatto
    ora che tutta la mia vita fatta cenere vola
    verso il tuo corpo pieno, come la notte, d'astri!
    Lasciami libere le mani
    e il cuore, lasciami libero!
    Io solo ti desidero, ti desidero solamente!
    Non è amore, è desiderio che inaridisce e s'estingue,
    è precipitare di furie,
    avvicinarsi dell'impossibile,
    ma ci sei tu,
    ci sei tu per darmi tutto,
    e per darmi ciò che possiedi sei venuta sulla terra -
    com'io son venuto per contenerti,
    desiderarti,
    riceverti!


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    ariadipoesia
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    00 20/09/2004 22:22
    il tuo sorriso (Pablo Neruda)
    Toglimi il pane, se vuoi,
    toglimi l'aria, ma
    non togliermi il tuo sorriso.
    Non togliermi la rosa,
    la lancia che sgrani,
    l'acqua che d'improvviso
    scoppia nella tua gioia,
    la repentina onda
    d'argento che ti nasce.
    Dura è la mia lotta e torno
    con gli occhi stanchi,
    a volte, d'aver visto
    la terra che non cambia,
    ma entrando il tuo sorriso
    sale al cielo cercandomi
    ed apre per me tutte
    le porte della vita.
    Amor mio, nell'ora
    più oscura sgrana
    il tuo sorriso, e se d'improvviso
    vedi che il mio sangue macchia
    le pietre della strada,
    ridi, perché il tuo riso
    sarà per le mie mani
    come una spada fresca.
    Vicino al mare, d'autunno,
    il tuo riso deve innalzare
    la sua cascata di spuma,
    e in primavera, amore,
    voglio il tuo riso come
    il fiore che attendevo,
    il fiore azzurro, la rosa
    della mia patria sonora.
    Riditela della notte,
    del giorno, della luna,
    riditela delle strade
    contorte dell'isola,
    riditela di questo rozzo
    ragazzo che ti ama,
    ma quando apro gli occhi
    e quando li richiudo,
    quando i miei passi vanno,
    quando tornano i miei passi,
    negami il pane, l'aria,
    la luce, la primavera,
    ma il tuo sorriso mai,
    perché io ne morrei.