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mitologia greca

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    00 22/10/2004 12:15
    Il principio di tutto era il Caos dal quale, per una forza ignota, cominciarono a separarsi tutti gli elementi.

    Si generarono così Gea (la Terra), Eros (l'Amore), il Tartaro (l'Inferno), l'Erebo (la Tenebra) e la Notte.

    In un secondo tempo, l'Erebo generò l'Etere (il Giorno), mentre Gea diede vita a Urano (il Cielo) e a Ponto (il Mare).

    Urano e Gea furono i genitori dei primi esseri del mondo soprannaturale greco.

    I primi figli avevano 50 teste ognuno e 100 mani e così furono chiamati Ecatonchiri.

    I Ciclopi, loro fratelli più giovani, erano giganti con un solo occhio in mezzo alla fronte; il loro aspetto era così mostruoso che il padre, disgustato, li nascose nelle viscere della Terra.

    I Titani, ultimi figli, erano 12; di questi, alcuni formavano coppie: Oceano e Teti, Crono e Rea, Iperione e Tea, Giapeto, Mnemosine, Temi, Crio, Ceo e Febe.

    Ai Titani, la madre Gea chiese aiuto affinché punissero la ferocia di Urano che aveva imprigionato i figli.

    Crono, l'ultimo dei Titani, il più indignato, acconsentì e, aggredendolo nel sonno, lo mutilò. Dal sangue di Urano nacquero i Giganti, le Erinni e le ninfe Meliadi.

    Afrodite, dea della bellezza e dell'amore, nacque da alcune sue membra, cadute in mare.

    Crono sposò la sorella Rea e, per sfatare una predizione secondo la quale sarebbe stato detronizzato da uno dei suoi figli, quando nascevano, li divorava.
    La moglie però riuscì ad ingannarlo, dopo la nascita di Zeus, dandogli da mangiare una pietra avvolta in fasce.

    Allevato da un pastore di Creta, Zeus ormai adulto affrontò il padre e lo costrinse a restituire i figli ingoiati, liberò dal Tartaro i Ciclopi e gli Ecatonchiri e riuscì in dieci anni di guerra a sbaragliare il padre Crono e i Titani, suoi fratelli, corsi in suo aiuto.

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    00 22/10/2004 12:29
    gli dei



    Zeus figlio di Crono e di Rea nella tradizione greca è considerato il re degli uomini e degli dei ed aveva la sua dimora nell’Olimpo mentre nella tradizione latina è assimilato a Giove considerato anche lui il re degli uomini e degli dei che, ai tempi del predominio di Roma, regnava dal Campidoglio (Capitolium) a lui consacrato.

    Il padre degli dei trascorse, la sua prima infanzia nella ridente isola di Creta, e quando nacque, sua madre Rea, per sottrarlo all’ingiustizia del padre, lo nascose in una caverna sul monte Ida. Nella tradizione letteraria greca, e poi in quella latina (dove assunse il nome di Giove), Zeus appare come il più importante e potente tra gli immortali, colui al quale tutti devono obbedienza. Per sua volontà il bene e il male era distribuito tra gli uomini che Prometeo aveva creato col fango, ma anche Zeus era sottoposto al Fato. La sua sede naturale era la vetta del monte Olimpo; armato del tuono e del fulmine il Tuonante o il Saettatore, Zeus poteva scatenare la tempesta scuotendo il proprio scudo, e al suo intervento diretto furono attribuiti, almeno fino all'età classica, molti fenomeni naturali. Gli era sacra la quercia e attraverso lo stormire delle sue fronde egli si manifestava.

    curiosità
    Quando gli antichi greci udivano un tuono associavano quel rumore al carro di Giove, ed allora si immaginavano un carro gigantesco e "veleggiante" che in quel momento passava sopra le loro teste. Era Zeus.

    rovistando nel web
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    00 22/10/2004 12:39
    ade


    Figlio di Crono e Rea, è il Signore dell'Averno e, con la moglie Persefone, regna sui morti e può rendersi invisibile grazie a un elmo magico. Inizialmente si riteneva che la sua dimora fosse a occidente, dove tramonta il sole, ma col tempo venne identificato col mondo sotterraneo. Vie d'accesso al regno sono 2 fiumi, lo Stige e l'Acheronte, sui quali naviga Caronte col compito di condurre i morti al cospetto del Dio per essere giudicati.

    Trascorre la sua esistenza in un palazzo sotterraneo simile a un tumulo, al riparo dalla luce del sole, che detesta.

    Chi osa varcare la grande porta che dà accesso al suo regno è destinato a non uscirne più, a meno che non entri per concessione di Giove (come eccezionalmente fu permesso ad Orfeo, Ulisse ed Enea).

    La sola volta che Ade si è affacciato nel mondo dei vivi è stata in occasione del rapimento di Persefone, la figlia di Demetra che voleva in sposa.



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    00 22/10/2004 12:47
    Afrodite
    Dea dell'amore, della bellezza e della fecondità.

    Venerata in tutto il mondo greco sotto aspetti che riflettevano l'influsso della fenicia Astarte e collegata con il culto di Adone.

    Secondo una tradizione più antica la sua nascita era collegata con la schiuma del mare, da cui sarebbe emersa; ma dalla poesia epica venne considerata figlia di Zeus e di Dione, moglie di Efesto e amante di Ares.

    Le furono attribuiti rapporti anche con altre divinità e con l'eroe Anchise, da cui ebbe Enea.

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    00 22/10/2004 12:51
    Apollo
    Figlio di Zeus e di Leto (Latona).

    La sfera su cui esercita la sua sovranità divina è la musica, la medicina e la mantica.

    E' la divinità che presiede alla conoscenza e che dissipa le tenebre rivelando il volere degli dei.

    Come divinità chiarificatrice è connesso quindi con la sapienza filosofica e religiosa, con l'istituzione delle leggi e la fondazione delle nuove città.

    E' anche stato identificato come divinità solare in quanto trasportava il sole con un carro trainato da quattro cavalli.





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    00 22/10/2004 13:03
    Ares
    E' spirito della battaglia, "Dio senza misericordia".

    Poco amato sia dal padre Zeus che dai mortali che ne temevano il carattere collerico e vendicativo.

    Amante di Afrodite, ebbe da lei diversi figli:
    -Armonia (che in occasione delle sue nozze con Cadmo ebbe in dono dalla madre una collana che portava sventura)
    -Eros (Dio dell'amore o della pura attrazione fisica)
    -Anteros (Dio dell'amore reciproco o della vendetta amorosa).



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    00 22/10/2004 13:10
    Artemide
    E' la dea della caccia e "signora degli animali".

    A lei è sacra la cerva (suo attributo costante) ed è legata agli eroi Orione, Atteone, Ippolito (di cui causa alla fine la rovina).

    Si diceva che desse la morte tramite i suoi dardi; al tempo stesso era invocata dalle donne al momento del parto, quasi a riscattare la loro verginità.
    Erra per boschi seguità da un corteo di ninfe e armata di arco e di frecce.
    Legata alla natura selvaggia - a lei erano sacri anche i fiumi e le fonti - cioè a sfera del tutto opposta a quella dell'esistenza quotidiana normale, connessa a momenti di crisi dell'esistenza individuale (nascita, morte, nozze, ingresso nell'età adulta), rappresenta essa stessa, quale dea vergine, la particolare condizione esistenziale che precede immediatamente la piena maturità.

    Infatti Artemide ben si adattò a soprintendere alcuni complessi rituali sul cui sfondo sono riconoscibili originarie cerimonie iniziatiche.

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    00 22/10/2004 13:33
    Athena
    E'la Dea della Prudenza e della Perfidia.

    La sua nascita fu rocambolesca: una profezia aveva avvisato Zeus che se Metide avesse avuto qualche figlio, questi l'avrebbe superato in saggezza e sarebbe potuto essere il nuovo Signore del Mondo. Poiché Zeus aveva a sua volta detronizzato il padre, ritenne vera la profezia e, quando Metide rimase incinta, non volle correre nessun rischio e decise di mangiarsela.
    Al momento del parto, chiamò poi Efesto e gli ordinò di spaccargli la testa dalla quale spuntò Atena, armata di tutto punto e urlando a gran voce.

    Atena è una Dea guerriera, andava in giro sempre con scudo e lancia, sul capo aveva un elmo con un occhio e sul petto l'egida coi serpenti e la testa della medusa.



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    00 22/10/2004 13:37
    Dionisio
    Dio del vino, rappresenta l'istinto umano in tutte le sue forme e in suo onore si celebravano delle feste che furono la base della splendida tragedia greca.

    Nato dalla tragica relazione adulterina tra Zeus e Semele, figlia del re di Tebe. Una volta scoperta la tresca tra i due amanti e che Semele avrebbe presto avuto un figlio da Zeus, Era, rosa dalla gelosia decise di vendicarsi: travestita da vecchia consigliò alla donna di chiedere a Zeus di rivelarle la sua vera identità.

    Quando Semele domandò all'amante chi fosse veramente, Zeus l'accontentò ma la donna venne uccisa dallo splendore del fuoco divino. Fuoco che contemporaneamente donò l'immortalità al figlio che stava aspettando e che Zeus, per salvarlo dalle ire della sua legittima consorte, nascose, non ancora nato, nella sua coscia.

    Una volta nato, Zeus l'affidò alla sorella di Semele ma Era, furente, fece impazzire i genitori adottivi del piccolo che venne quindi affidato a Ermes che lo portò, sano e salvo, sul monte Nisa, in Beozia. Una volta diventato adulto e resosi conto che nessuno credeva alle sue origini divine, lasciò la Grecia e vagabondò per l'Asia dove imparò ad affinare i suoi poteri. Rientrato in patria, riconosciuto quale figlio di Zeus, fece finalmente parte a pieno diritto dell'Olimpo.



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    00 22/10/2004 13:40
    Ebe
    Dea della giovinezza, figlia di Zeus e di Era.

    Aveva il compito di servire nettare e ambrosia agli dei, finché non fu sostituita dal principe troiano Ganimede.

    Secondo una versione del mito fu esonerata dai suoi servigi quando si sposò con l'eroe Eracle, assurto all'olimpo degli immortali; secondo un'altra, il motivo fu una caduta occorsale mentre serviva gli dei.
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    00 22/10/2004 13:43
    Efesto
    Dio del fuoco .
    La sede delle fucine di Efesto era la montagna col fuoco veniva chiamata "vulcano" perché Efesto era il fabbro per antonomasia.

    Nelle sue fucine fabbricava armi invincibili per gli "dei" e per gli "eroi".

    Per sé creava oggetti straordinari, poltrone bellissime in oro tempestate di pietre preziose colorate, ancelle - robot che si muovevano proprio come se fossero di carne ed ossa, tavolini con tre gambe che, a seconda del comando, si spostavano velocemente, piani di appoggio molto funzionali dal momento che doveva appoggiarsi spesso; si stancava perché era storpio e claudicante da quando era stato scaraventato giù dall’Olimpo.


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    00 22/10/2004 13:59
    Elios
    Dio del sole, da sempre ritenuto una divinità universale era il dio Elios, dio della luce e del calore, che guidava il suo carro solare lungo il cielo preceduto dalla sorella Eos, l'aurora.
    Elios conduce il carro del sole e, poiché i suoi raggi giungono dovunque e può quindi vedere ogni cosa, è invocato come testimone in tutti i giuramenti

    [Modificato da ariadipoesia 22/10/2004 14.01]

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    00 22/10/2004 14:03
    Eos
    Dea dell'aurora, annunciatrice del giorno. Sposata con Astreo, ha per figli i Venti (Argeste, Zefiro, Borea, Noto) e le Stelle. Innamorata del figlio di Laomedonte, Titone, lo rapisce e, grazie a Zeus, lo fa diventare immortale.

    Forse presa dalla passione si scorda però di chiedere al Signore degli Dei un particolare importante: l'eterna giovinezza per il suo amato Titone. Essendo questi un mortale la vecchiaia non lo risparmia e la nostra Dea, non volendo per compagno un povero vecchio, decide di rinchiuderlo in una camera finche, rimpicciolitosi e diventato minuscolo, lo trasforma in una....cavalletta!


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    00 22/10/2004 14:06
    Era
    Figlia di Crono e Rea, ha un rapporto incestuoso col fratello di Zeus di cui diviene la seconda sposa dopo aver perseguitato in tutti i modi Leto (prima moglie di Zeus). Di carattere non facile sopporta con stoicismo le continue avventure del fratello-marito e, forse proprio per questo, è considerata la protettrice dei matrimoni.

    Particolare è il modo in cui fu sedotta da Zeus. Egli, per conquistarla, scatenò un tremendo temporale e, trasformatosi in cuculo, si lasciò bagnare per bene.

    Quando dopo la pioggia la Dea decise di fare una passeggiatina vide il povero uccellino e, commossa, lo prese in mano per riscaldarlo.
    Come lo fece, Zeus assunse le sue vere sembianze e la sedusse.

    Era fu sempre fedele al suo sposo e fu perciò venerata come simbolo della santità e della devozione coniugale.
    Della sua fedeltà diede prova specialmente quando ISSIONE, re dei Lapiti, invitato da Giove ad un banchetto tra gli Dei osò corteggiarla, tradendo così il sacro rispetto dell’ospitalità e la stima di cui il re degli Dei lo aveva onorato.
    La Dea infatti avvertì subito il marito, che, astutamente, per cogliere sul fatto l’intraprendente e punirlo come meritava, escogitò una insidia veramente singolare. Prese una nuvoletta, le diede le forme e la fisionomia di Giunone: si nascose poi fra le altre nuvole e attese gli eventi. Di nulla sospettando, Issione cadde nel tranello e, sorpreso da Giove mentre tentava con parole di miele la bella nuvola, fu da lui condannato nel Tartaro a girare su se stesso senza posa, per l’eternità, legato a una ruota infuocata, spinta da venti furiosi. Dalla nuvola di Issione Giove fece poi nascere i CENTIAURI, mostri dal corpo di cavallo con forma umana dal petto in su, perché rimanesse il ricordo del suo tradimento.




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    00 22/10/2004 14:09
    Ermes
    Figlio di Zeus e Maia creò, fin dalla più tenera età qualche problemino. Ancora in fasce, infatti, rubò 50 giovenche della mandria di Apollo e le nascose così bene che nessuno riuscì più a ritrovarle. Durante il furto trovò una tartaruga che uccise e aprì per creare la prima lira. Strumento che lo salvò dalla punizione di Apollo per avergli rubato la mandria. Apollo infatti restò affascinato dalla lira e rinunciò a punirlo in cambio dello strumento.

    Zeus, divertito dall'abilità e dalla furbizia del piccolo decise di farlo divenire il suo araldo e ambasciatore personale, accompagnatore dei morti nell'Ade, oltreché protettore dei...ladri!

    Suoi simboli sono la verga d'oro intrecciata con due serpenti, simbolo dell'astuzia e regalo di Apollo, e i sandali alati, simbolo della sua rapidità. E' il Dio delle invenzioni (inventò la lira, le lettere, le cifre, i riti religiosi, ecc.), del commercio, degli inganni, dei ladri, delle strade, dei pascoli e dei sogni.

    Ebbe diverse relazioni amorose tra cui una con Afrodite, da cui nacque Ermafrodito, e con Penelope da cui ebbe Pan.

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