00 02/11/2004 22:46
Esistono infiniti modi di leggere i libri.

I libri si possono aggredire, scorrere, studiare, comparare, a seconda delle esigenze. Essi trasmettono sensazioni, immagini, stati d’animo, emozioni e sentimenti.

I libri, in definitiva, sono un tramite che porta al sentimento, e spesso il lettore si trova ad applicare una forma di lettura che gli Accademici non amano prendere in considerazione;

questa forma è il sogno….

Dalla notte dei tempi la necessità più sentita dall’Uomo è stata quella di comunicare, e di tramandare conoscenze, esperienze ed anche sentimenti.

Tutto questo è semplice se si parla la stessa lingua, almeno per i concetti essenziali, e se si conosce l’uso della scrittura, e conseguentemente quello della lettura.

Le cose, avrete capito, si complicano quando la persona a cui ci rivolgiamo non sa leggere o parla un’altra lingua od entrambe le cose… e se poi vive in un altro tempo.

Nella nostra Tradizione ( che poi è ciò che ci è stato tramandato da ogni sorta di predecessori) conosciamo bene la storia della torre di Babele, per cui gli uomini, a seguito di una decisione divina volta a punirne l’arroganza, furono confusi e si destarono parlando lingue diverse, e quindi dovettero dividersi, prendere diverse direzioni, migrare, disperdersi, destinati in definitiva a non comprendersi più come quando un tempo esisteva una unica lingua.

Certo, anche questa è una storia, meglio, un racconto che descrive un avvenimento (le migrazioni) ed una necessità (la possibilità di intendersi e comunicare al di sopra delle differenze di tempo, di linguaggio e di scrittura.)

In questa stagione di telecomunicazioni satellitari, di internet e computer pronti a risolverci qualsiasi ( ..questo va preso con le molle !) dicevo, qualsiasi problema, parlare di torre di Babele ( o di episodi simili narrati in tutte le tradizioni di altri popoli ed altre fedi) può fare sorridere. Ma… non è così semplice!

Quando si parla di Tarocchi ( siamo qui apposta) si parla di un mazzo di carte, generalmente 78, divise in carte normali che ripartiscono una numerazione da 1 a 10 per quattro generi, o colori diversi. Le carte di Corte sono in numero di quattro per genere, a cui si aggiungono 22 Trionfi, o Arcani Maggiori, che racchiudono simboli molto simili, qualunque sia l’origine del fabbricatore del mazzo. In altre parole sottintedono, o suggeriscono, una origine unica.

Molti collocano l’origine dei Tarocchi in età medioevale, XII o XIII secolo, ma io andrei un poco più cauto, alla luce di alcune doverose considerazioni.

In età Medioevale, ad esempio, queste carte, di cui esistono varie versioni ( ma a simbologia sempre unica ), venivano quasi sempre usate per predire la fortuna, specialmente dagli Zingari; e così era abituale parlare del "Tarocco des Bohémiens", o degli "Egiziani".

Ma… abbiamo successivamente scoperto che gli zingari sono di origine asiatica. Ed ecco che alcuni studiosi ricercano le origini di queste carte nella letteratura e nell’arte Indiana.

Ma non dovremo fermarci solo a questo. Questa storia, peraltro affascinante, si svolge su campi e livelli differenti ed ora ne faremo qualche esperimento di tracciato….

Lasciamo in sospeso, per ora, la data di origine dei Tarocchi, ed azzardiamone un’analisi.

Essi sono un gioco, un gioco riservato a tutti e non destinato ad una cerchia e ad un fine, come ad esempio gli Scacchi, gioco di azione originariamente ideato per tenere in allenamento principi e guerrieri. I Tarocchi sono un gioco di abilità, duttilità e riflessione in cui l’azione si deve mescolare con l’attesa…. Un gioco di Corte, di collettività, di vita completa.

Ed infatti, dai Tarocchi e dai quattro "colori" o "semi" o "simboli in cui sono divisi i cosiddetti Arcani Minori derivano più o meno tutte le carte da gioco attuali.

Ma i Tarocchi racchiudono anche i 22 "Arcani Maggiori" che sembrano distinti dalle normali carte e che in tutte le riproduzioni, antiche e moderne, racchiudono un’ identica simbologia.

( A scanso di equivoci diciamo che quando usiamo il termine "stessi" non possiamo ignorare le differenze insite nell’Arte e nell’interpretazione dei singoli Artisti, che tuttavia mantengono la globalità dei simboli-richiami tradizionali.)

Inoltre salta all’occhio che queste " carte aggiunte" (In realtà esse i VERI Tarocchi) danno un movimento alla mente dell’osservatore, letteralmente "parlano" al manipolatore, trasmettendo messaggi, stati d’animo, emozioni costantemente diverse a seconda del contesto in cui vengono usate …. E questo è davvero speciale!

E adesso fermiamoci un attimo qui per passare ad alcune considerazioni..

I Tarocchi sono una serie precisa di gruppi di simboli, ORDINATA secondo una sequenza che potremmo definire alfanumerica.

Abbiamo, infatti, negli Arcani Maggiori, una classificazione NUMERICA ed una classificazione ALFABETICA. (In alfabeto ebraico.) In altre parole, ad ogni Arcano Maggiore corrisponde un numero crescente ( attenzione ! Che però include lo zero) ed una lettera dell’alfabeto ebraico.

Ma cosa è il simbolo se non un richiamo che TUTTI possono intendere al di là della differenza di tempo e di linguaggio ?

Ai nostri tempi varie scienze hanno tentato di dare una definizione, di stabilire una origine ed una collocazione al Simbolo. Le spiegazioni e le teorie che ne sono derivate sono moltissime e certo l’argomento è di attualità ed interesse costanti. Non saremo certo noi, oggi, ad applicarci alla spiegazione. Basta prendere atto che il Simbolo parla, comunica, crea stati d’animo e sensazioni. Il simbolo è Vivente…..

Torniamo ora alle nostre carte e cerchiamo di dare un senso al loro contenuto ed al loro ordinamento. Non è una impresa semplice, e quello che dirò non è certo. Diciamo che personalmente, con tutte le limitazioni e riserve, la penso così sull’argomento.

Addentrandoci nel campo delle ipotesi vediamo per prima cosa perchè gli Arcani Maggiori riportano ciascuno una diversa lettera ebraica.

Riflessione: la lingua ebraica è una lingua FISSA. Che significa ? E’ una lingua che deriva dalla Tradizione Primordiale (unica) e dal Linguaggio Primordiale (unico). Certo non solo l’ebraico è una lingua fissa, lo sono anche altre, come l’Aramaico ed il Latino, ad esempio, e non solo queste.

Caratteristica della lingua fissa è la corrispondenza tra la raffigurazione, il suono e la costruzione numerica. La somma delle tre componenti, semplificando, costituisce il "Verbo", una sorta di "Parola di Potenza" ed ogni Verbo può essere pronunciato, e quando CORRETTAMENTE pronunciato, crea effetti (o, tout court, CREA).

Il pensiero non può non considerare l’Antico Testamento, in cui Adamo dà il NOME agli animali, e questo nome è "quello giusto". Molti di noi sanno che alcuni salmi, pronunciati correttamente in latino, sono veri e propri strumenti di difesa per le più svariate circostanze e necessità. Questo perché in essi è racchiusa la parola di potenza giusta. E questi sono solo esempi.

Torniamo alla lingua Ebraica. Sappiamo che la Scienza che si occupa della Tradizione Esoterica ebraica è la Qabalah. L’Esoterista, ovvero l’iniziato ebreo, opera su una rappresentazione sacra, ovviamente simbolica, costituita da 10 punti, o sfere, disposti su 3 file verticali e collegati tra loro (guarda, guarda) da 22 sentieri. Ah, dimenticavo: le lettere dell’alfabeto ebraico sono 22.

Rammentando quanto detto prima sulla valenza "vivificante" delle Lettere di una lingua Fissa, è ora facile giungere alla tradizione degli Incantesimi, dei "mantram", delle parole di Potenza e di Potere di tutte le antiche magie.

La chiave infatti, è giungere al potere del SUONO, rappresentato graficamente dalla LETTERA, orientata per mezzo della PAROLA, dinamizzata con una collocazione in una FIGURA GEOMETRICA e costituendo in tutto questo un PENTACOLO, o un ESAGRAMMA, uno YANTRA…..

Continuando il ragionamento, e rapportandolo ai Numeri (rammentiamo che il Tarocco contiene SEMPRE in ogni lama dei 22 Arcani Maggiori, Una lettera ed Un numero) possiamo dire che la cifra NON è il numero, ma ne è una espressione grafica convenzionale. Il NUMERO esprime l’Unità, l’Essenza in modo attivo, l’Entità: un poco come dire che un corpo può essere la cifra, ma l’essenza tutta, l’Anima eterna che muove oggi quel corpo è il Numero.

Ecco ora, guardando l’Albero della Vita della Qabalah 10 sono le Sepiroth (numeri) e 22 sono i Sentieri (Cineroth) che unisono le Sepiroth (lettere).

Ne consegue una serie infinita di possibili ordinamenti, di interpretazioni conseguenti, ma anche un insieme tramandato ed immutabile di possibilità operative.

Il Verbo ( …in principio era il Verbo..., recita l’apertura del Vangelo di S.Giovanni) crea la materia. Ma non è preesistente alla materia stessa, se non sotto forma di suo pensiero. Ecco come nasce l’universo: esso appare attraverso il Verbo che pensando se stesso si ritrae lasciando formarsi il manifestato costituito dai 10 Sepiroth e dai 22 Cineroth. Il "nostro" universo, al pari del TUTTO è permeato della scintilla divina di cui l’uomo è portatore, avendo la possibilità di creare attraverso la Parola e il Verbo. Questo potere si ritrova in ogni tradizione derivata e tecnicamente viene chiamato "Scienza delle Lettere", dove nelle lettere inglobiamo anche i numeri.

Ora avete capito cosa racchiudono i Tarocchi ?

Con queste righe credo di essere riuscito ad inimicarmi gli studiosi di esoterismo, perché non è consuetudine descrivere linearmente questi meccanismi. Ecco perchè si parla di Rivelazione ovvero ri-velare, velare di nuovo per lasciare il campo a pochi ed eruditi addetti ai lavori.

Ma, se si organizza una manifestazione in cui oggetto sono i Tarocchi, credo sia doveroso tentare di dare una traccia che spieghi cosa sono queste carte e perché molti artisti vi si applichino con tanto impegno. Non a caso dal Mantegna ad oggi un flusso ininterrotto di artisti ha affrontato queste carte, le ha vissute ed ha tentato di spiegarle secondo il profondo

significato trasmessogli.

Ma ora che abbiamo visto il "motore" che recano gli Arcani Maggiori, vediamone il contenuto.

Da quanto si è visto, nell’interpretazione dei Tarocchi si fa ricorso ad altre scienze Tradizionali, fa la sua apparizione l’Astrologia.

Ma i Tarocchi contengono una serie di simboli che, di volta in volta, secondo l’angolazione considerata rispondono ai seguenti ordinamenti:

SOLE

-maschio-attività-agente-luce irradiata-ragione-Osiride-Jakin-oro-fissità-inalterabilità


LUNA

-femmina-passività-paziente-luce riflessa-immaginazione-Iside Bohas-argento-mobilità-mutabilità

In questo modo abbiamo visto una faccia alchemica. Dunque, Alchimia, e non solo questa.

Dovremmo a questo punto addentrarci nelle divisioni e nei raggruppamenti degli Arcani Maggiori, ma non è possibile in questa sede, dato il poco tempo e la vastità dell’argomento.

di Eddy Braggiotti