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Il tipo di Astrologia praticata oggi in Europa trova le sue origini nell'antica Mesopotania.

I Greci ed i Romani chiamavano infatti "Numeri babilonesi" le previsioni astrologiche.

La previsione di momenti favorevoli è da sempre stata necessaria per fare il calendario delle semine o per conoscere il momento più propizio per talune cerimonie.

Anche ai nostri tempi la celebrazione della santa Pasqua si sposta di anno in anno perché viene fatta cadere nella domenica che segue la prima Luna piena avvenuta dopo l'inizio della primavera.

Appare presumibile che già quattromila anni fa i babilonesi conoscessero molte stelle fisse ed alcune costellazioni tra cui certamente le Pleiadi e Orione a cui diedero il nome. Fortunatamente quando gli Assiri conquistarono la Babilonia ne rispettarono la grande civiltà.

Il re Assurbanipal, al fine di preservare un così grande patrimonio culturale, lo fece trascrivere ed ordinare su tavolette di creta.

Nel VI secolo a.C. anche i Greci ed i Romani ebbero modo di contattare l'Astrologia.

Tre secoli dopo, nell'isola greca di Cos, ne venne aperta una scuola ad opera di Berosio, astrologo e matematico caldeo.

Mentre i babilonesi utilizzavano l'Astrologia per il benessere dello stato, gli astrologi greci e romani si rivolsero invece alle stelle per ricavare informazioni sul destino delle persone, iniziando il questo modo le moderne concezioni astrologiche.

Non sarebbe un impresa facile citare tutti gli studiosi che, nel tempo, si sono interessati di Astrologia, tra i primi risaltano comunque: Pitagora (VI secolo a.C.), Ipparco (130 a.C.) e Tolomeo (70 a.C.).

Tolomeo è noto per aver scritto il Tetrabiblos, un opera in quattro volumi considerata la prima fonte di informazioni scientifiche in questo ramo.

Tolomeo affermò che l'astrologo che possedesse le necessarie conoscenze astronomiche non farebbe fatica a prevedere i cambiamenti meteorologici e delineare sia il carattere che il destino di una persona.

Angela_______ari@dipoesi@


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