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interpretazione biblica della caduta degli angeli

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2004 01:02
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La caduta degli angeli nella Bibbia

tratto da:Romano Guardini,introduzione all’interpretazione biblica della caduta degli angeli


Dal contesto della Rivelazione desumiamo che prima della creazione del mondo visibile vi sia stata una creazione del mondo puramente spirituale, cioè degli angeli. Quelli che furono allora creati, non sono soltanto forze o rapporti, ma esseri, persone dotate di intelligenza, libertà e responsabilità. Così anche nella loro esistenza vi è una scelta morale. Gli angeli furono messi alla prova, riguardo alla santa sovranità di Dio, che potevano o no riconoscere. Questa è stata la prima scelta fra il bene e il male. Per la prima volta fu fatta la volontà di Dio. Che questa volontà sia fatta è Regno di Dio; così ha avuto inizio il "Regno di Dio". Ma allo stesso tempo è iniziata anche l’opposizione alla volontà di Dio. Esseri dotati della massima forza della conoscenza, della volontà, della libertà e della capacità di responsabilità si sono ribellati contro il dominio di Dio. Perciò hanno scelto il male: sono divenuti esseri satanici. Di qui la loro caduta. Tutto il loro essere era in gioco. Gli angeli sono infatti puri spiriti e perciò semplici; in ciascuno dei loro atti si esprime la totalità del loro essere. Così fu già nel loro primo momento di vita, che fu perciò un momento di chiarissima consapevolezza, di tremenda libertà, di attuazione piena di sé, senza residui. Atto terribile, dal quale solo uscì l’Angelo vero e proprio – e il diavolo che è l’essere veramente perduto, il nemico di Dio e non soltanto "demone".

L’esistenza del male deriverebbe dunque dalla ribellione, consumatasi nella notte dei tempi, da parte di uno stuolo di angeli, che rifiutarono di obbedire a Dio e all’ordine cosmico da lui costruito. Il capo degli angeli ribelli è Lucifero, "il portatore di luce", "il figlio del mattino"; è anche denominato Satana. Di Lucifero parla, nell’Antico Testamento, il profeta Isaia (14, 12-15):

Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell’aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: "Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; io m’assiderò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo". Invece t’han fatto discendere nel soggiorno dei morti, nelle profondità della fossa!

Nella Bibbia vi sono cenni sparsi di questa ribellione: secondo il libro della Genesi, il male sarebbe preesistito all’uomo, giacché Adamo ed Eva vennero sedotti dal "tentatore" in forma di serpente. Lucifero, il primo, il più bello, il più splendente degli angeli creati da Dio, compì un atto di ribellione nei confronti del suo Creatore perché, sospinto dall’orgoglio e dalla gelosia, oltre che dalla superbia, volle sostituirsi a Lui, cioè volle diventare Dio. Altri angeli lo seguirono nella ribellione e tutti, dopo una tremenda battaglia celeste, furono sconfitti dagli angeli fedeli all’Onnipotente e quindi precipitati nell’inferno. Il Nuovo Testamento, nel libro dell’Apocalisse, fa un accenno, estremamente sintetico ma preciso, a questa battaglia (12, 7-9):

E vi fu battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e il luogo loro non fu più trovato nel cielo. E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù: fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati gli angeli suoi.

Lo stesso libro dell’Apocalisse, pochi versetti prima, nel rivelare le profezie sulla fine del mondo e sulla lotta conclusiva tra bene e male, sottolinea la grande potenza demoniaca quando afferma:

E apparve un altro segno nel cielo; ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. E la sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra.


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