il mio nome

Un poco antico e forse fuori moda
sembrava fatalmente richiamato
dai tuoi pensieri, dalle tue parole
sul pentagramma di quello spartito
senza l’ultima nota, senza una fine.

Ma come una barca dopo la tempesta
ci siamo spinti nello stesso porto
affiancati senza sfiorarci troppo
male sospinti da un’avversa brezza
sempre più in alto come palloncini.

Tutto già scritto, sai, prestabilito
nei segni oscuro delle nostre mani
inutile giocare a non cercarci
guardar dalla finestra, dietro la tenda:
la luce del mio corpo si sta spegnendo
s’oscurerà la strada, ci perderemo.

i nomi.

ogni nome un suono ogni suono un volto, in questo brano hai ben riportato la magia legata ai nomi, inspiegabile come un suono si leghi subito ad un volto e prende vita.

bel brano complimenti Maria.

la luce del mio corpo si sta spegnendo
s’oscurerà la strada, ci perderemo.


Leggere le tue parole ha risvegliato un dolore cupo che ho, da 10 anni, nel petto.

Non vado oltre, è il finale che ha scatenato questa reazione, è la mia storia che hai raccontato, Maria.