Vidi una casa di Bambole
ed io, curioso per mia indole,
entrai senza indugio
attraverso l'angusto pertugio
Subito notai la dolce Diana
trasformata in porcellana.
Una bambola con le fattezze dell'amata
delle sue migliori vesti ornata
Quando la guardai del sangue pianse
ed al tocco delle mie dita s'infranse
mostrando ci che dietro nascondeva:
colei con la quale la tradi, Eva.
A quella visione mi senti male
ma venni scosso dal canto di cicale
che le bambole stesse emanavano
mentre con vuoti occhi mi fissavano
In ognuno dei loro volti
riconobbi i miei atti stolti
e da loro venni condannato
per ci che era stato
Un rigido tribunale
condotto da una vestale
ella era la mia coscienza
che aveva perso la pazienza
La mia condanna fu la morte
e mi ripromisi d'esser forte
ma i pupazzi mossero le dita
e venni abbandonato dalla vita
Tristi bambole ora gioite
che le vostre pene son finite
non v' pi alcun umano
che su di voi stenda la mano.
----------------------------------------
Non si possono eliminare le radici. Si possono nascondere, forse si può far finta che non abbiano importanza, ma davvero non si possono eliminare.
Sono io il Gran Pastore
nel volo della falena
di cui senti con orrore
i graffi sulla schiena.