L’uomo ed il mare (e fattori esterni)

Un uomo è seduto su una pietra, in riva al mare. E’ triste ma composto.

UOMO - Il corridoio del cuore è ormai uno stretto cunicolo in un labirinto. Chissà se mai ne uscirò?
MARE - (Silenzio)

Una piccola onda non sfiora nemmeno la pietra, poi scivola via, in silenzio.

UOMO - La guancia destra non è altro che l’ignobile giravolta della nostra grandezza; la vigliaccheria coperta da poco pudore che non lascia trasparire alcuna vergogna!
MARE - (Silenzio)

Un bimbo raccoglie una conchiglia che si rotolava sulla battigia. Più in là, donne in costume da studentesse si divertono e schiamazzano fra la spuma bianchissima.

UOMO - Tutto è diventato cosi grigio… persino il bosco non è altro che il nascondiglio sicuro per i sentimenti latitanti ed il cielo non è che la maschera del buio.
MARE - (Lunga pausa)
UOMO - Vorrei capire che cosa cresce nei cuori dei molti amanti, di quelli che riescono a mentire così spudoratamente e si stancano così presto di quegli amori senza compromessi…ed io che amo fra milioni di problemi, io non riesco a stancarmi. E’ amore, oppure è ferirsi le già infette ferite? Di certo so che dal fiore aperto dell’anima escono solo scorpioni.
MARE - (Muove un’onda sonora, poi silenzio)

Un bagnante trafigge la spiaggia col suo ombrellone mentre poco più avanti della riva, una medusa coi suoi tentacoli lenti, annoiata, si allontana. Il bimbo di prima, deluso, lancia in acqua la conchiglia che il mare ingoia voracemente assieme ai pensieri di tutti.

UOMO - E’ triste tornare ad essere l’idiota di sempre ma non c’è altro per sopravvivere e poi, a che vale morire d’amore se dentro è solo vuoto?
MARE - (Allunga un’ondina, poi, d’accordo con l’uomo, la ritrae senza nulla da aggiungere)
UOMO - Dio mio!

Grazia e Paolo sapevano di questa decisione e me lo hanno tenuto nascosto. Mi domando perché!



16 marzo 1994