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Ti canto, albero-regina e mi conduci
nei trapassati ceppi, senza veli,
sudore e bocca selvatica,
confine della giumenta
Ti trovo nei contro della luna
senza spiegazioni e fra le pieghe
dei cuscini dell’alba arricciata
sull’edera sui balconi
romana imperiale e con me
La leggo da ieri... è impenetrabile, apparentemente impenetrabile.
Hai voluto alzare gli scudi anti aria a questo testo.
la commento per quello che riesco a leggere intravedendo attraverso i suoni prodotti più che dalle immagini regalate.
"le mie poesie riviste insieme a chi ho dichiaratamnte elevato a musa e mentore dei miei testi dopo averla cercata invano per lugo tempo cantando la voglia di incontrarla, ora assumono un valore diverso, perchè la sua presenza, la consapevolezza che ella esiste per davvero, mi rende sicuro nel comporre."
Ecco, questo è quello che mi è arrivato di questo testo molto ermetico.
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