il vecchio

appendo il mio cappello
qui
in questa vecchia sedia
unta e spagliata
dove sta ombrello
che protesta muto

trascorre sbadigliando
la giornata

da quanti anni
non apre le parole
e tace alla pioggia
senza appello?

da troppo tempo parla
sempre solo
e litiga di già
con il cappello

è vecchio
diventato tale
poichè il mondo
l'ha rigettato là

Io le tue chicche, non me le perdo di certo!

Mi piace il tuo modo di meditare le situazioni: sei un bravo osservatore ed il fatto che l'ironia si impossessi spesso e volentieri di te non ti rende pagliaccio di corte.


da quanti anni
non apre le parole
e tace alla pioggia
senza appello?

Questi i primi versi che mi hanno catturata: ah...li avessi scritti io...

Bacio-miao

Reb

V°D, 27/11/2008 10.29:

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appendo il mio cappello
qui
in questa vecchia sedia
unta e spagliata
dove sta ombrello
che protesta muto

trascorre sbadigliando
la giornata

da quanti anni
non apre le parole
e tace alla pioggia
senza appello?

da troppo tempo parla
sempre solo
e litiga di già
con il cappello

è vecchio
diventato tale
poichè il mondo
l'ha rigettato là

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Per prima cosa benvenuto, mi hai ricordato il maestro F. Battiato nella sua "Cerco un centro di gravità permanente"; hai espresso belle sensazioni ed immagini. Quoto in toto il passaggio indicato da Rebby, salta subito all'occhio. Non sono amante delle congiunzioni trovo che spesso siano superflue, rallentino il ritmo della composizione ma, questa é solo una modestissima opinione personale naturalmente.

A rileggerti presto

Ulix

Mi piace questa leggera brezza con cui mi arriva questa tua, è davvero un gioiellino da mettere in mostra. Al contrario di Ulix (che saluto di cuore) io amo le congiunzioni, ma è grazie alle diverità che si cresce e nel dibattito.

Ti do il mio benvenuto

Sebastiano

V°D, 27/11/2008 10.29:

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appendo il mio cappello
qui
in questa vecchia sedia
unta e spagliata
dove sta ombrello
che protesta muto

trascorre sbadigliando
la giornata

da quanti anni
non apre le parole
e tace alla pioggia
senza appello?

da troppo tempo parla
sempre solo
e litiga di già
con il cappello

è vecchio
diventato tale
poichè il mondo
l'ha rigettato là

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Benvenuto Quinto D,
ho sempre creduto che postare un testo, un primo testo in un posto in cui ci si inoltra vale ad una presentazione vera e propria di se stessi; se questo risponde alla verità, possiamo dire con candida purezza che ci troviamo difronte ad un amico poeta dal cuore nobile, che ha avuto un periodo di stasi, forse perché indaffarato a risolvere i problemi di vita quotidiana, o per realizzare progetti lavorativi che hanno tolto tempo alla esternazione del mondo di dentro.
Ad un certo punto dell'esistenza il mondo interiore, se non lo si esterna, implode nell'anima e le ferite che procura possono essere devastanti, sopratutto se cerchi di uscirne volendo raziocinare le cose dicendoti che il tuo mondo è vecchio e desueto.
Dal tuo testo si coglie la voglia di gridare forte, che l'anima non invecchia resta sempre bambina nonostante le ferite che la vita le procura.

il testo "canta" a meraviglia, le immagini si stagliano nitide nella penombra, poiché le luci si adagiano dolcemente evocando oggetti nuovi e antichi scoprendoli con garbo.
complimenti.

V°I ringrazio tutti per l'accoglienza
da Rebby la peste_amica
ad Aria-di_poesia
datemi tempo che ritorno
qui i tempi sono un pò lunghi...

Un appunto ad Angela: i tuoi commenti sono superbamente costruiti e li reputo d'alto fascino e competenza, oltre che ad un notevole profondo spirito d'osseravzione.

Un bacione, angeli'

A' Rebby tua