…
quando esco, quasi ogni sera dopo cena,
a portar giù la spazzatura in un sacchetto
inevitabilmente fumo le mie tre sigarette
passeggiando per le strade che il sole nel morire
sfuma di rosa e azzurro, un poco grigio
la prima è quella tutta mia, neanche me ne accorgo,
mi vola dentro svelta come un ladro nella notte
neanche ci penso finchè non è finita
è il mio segreto, non ve ne parlerò
della seconda posso dir che spesso è amara,
perché mi corre intorno il pensiero della morte
non della mia fisicamente, di quella quotidiana
che il mondo ci racconta nel suo matto divenire
la terza è la più strana, e dolce a modo suo,
alzo la testa e guardo intorno
e in quelle strade che sembravan vuote
appare gente sconosciuta eppure familiare
passa una moto con la radio a volume strombazzata
e un uomo con mutande rosse s’affaccia ad un balcone
donne che tornano alla casa, il passo greve
qualcuna ha l’occhio pieno di livore
pupazzi inferociti s’aggirano al tramonto
io penso che son solo fortunato, e stanco
25/05/04