Il triste conto
…
Il triste conto che netto or ci separa
Dalla prossima futura dipartita
Ha l’esattezza precisa di un’incognito
E amaro sa di vita fuggita
Tu guardi intorno a te quel che succede
Con un sacchetto della spazzatura in mano
Navigando nell’etere stracolmo d’elettroniche effusioni
Agli occhi cieco, non sai neanche più chi sei
Come semplice fosse ordinar piatti al ristorante della vita,
E stare a tavola per ore ed ore, a straripar discorsi,
Per aspettare infine che il locale chiuda
Ed una voce gentile ti dica che è venuta l’ora
7/11/04