doctorlecter, 01/10/2008 10.37:
Rifacciamoci delle piatte
dei giorni bui, fermi
come pietre sull'anima
Corriamoci sulla pelle
a riprenderci le piste
antiche, colorate di fianchi
e bocche assetate di inediti
fiori. Si aprano i ventagli
e le parole senza schermo,
si cerchino le note
del prossimo flamenco
e le nuove vele da issare.
Qualcuno dirà infami lidi
aspettano il cantore
il tango del destino
le rose con le spine sfrontato mostra
Mostro è il futuro, incerto
è il tavagliar del pellegrino
ricerca di armonie di forme
nel magma incandescente dei peccati
e spicca il volo il merlo
ma grida l'aquila dal nido
il volo a bassa quota non le si addice.
Se al passo insieme ci si avvia
scansando il sasso
che rovinoso ci vuol vedere caduti,
la pietra dello scandalo angolare
ritroveremo e ci vedrà seduti
immersi nella policromia dei suoni
provenienti dal creato.
Pazzi!
Ci diranno i sordi farisei della parola,
non si cattura il suono
con barattoli di colla di farina.
L'alfa e l'omega si congiungeranno
nel mentre smentiremo l'ipotesi codarda.
qualcuno continui
[Modificato da ariadipoesia 01/10/2008 13:35]